Il sindaco in visita alla Casa dell’Angelo Opera Don Guanella a Borzoli

Un istituto religioso che da quasi 70 anni accoglie bambini e ragazzi in difficoltà da Genova e da fuori città. Una grande famiglia con un progetto educativo e di vita per ognuno

Accoglie bambini e ragazzi con realtà familiari molto pesanti, creando loro un mondo nuovo, popolato di “fratelli maggiori”, in grado prenderli per mano e di accompagnarli nella vita. Stiamo parlando della “Casa dell’Angelo”, un’organizzazione religiosa con sede a Borzoli, per minori da 6 a 18 anni, dove ieri pomeriggio il sindaco di Genova Marco Bucci, ha fatto visita per conoscere le necessità e i bisogni, non solo finanziari, dell’istituto, intrattenendosi a lungo con gli educatori e il direttore don Arnold Mata.

“Ai nostri ragazzi – ci dice il direttore – creiamo un’alternativa e diamo loro una possibilità di esperienza familiare. Provengono da diversi continenti e insieme formano una comunità che abbraccia tutto il mondo. Cerchiamo di vivere lo spirito della famiglia, dove gli educatori riescono a trasmettere la gioia e l’amore di cui hanno un grande bisogno. Facciamo tante attività perché sappiamo che i ragazzi hanno necessità di crescere bene nel presente con un progetto concreto che li renda autonomi”.

Qui i minori vengono accompagnati nella loro vita di tutti i giorni, frequentano le scuole del quartiere, vengono seguiti nello studio e nelle attività formative e sportive. C’è una ebanisteria molto ben avviata, una serra, una piccola azienda agricola dove si producono, oltre alle verdure, marmellate e miele.

“Escono dai 18 anni in poi – continua Don Arnold – ma non li perdiamo di vista. Continuiamo a seguirli accompagnandoli nella vita adulta con consigli e aiuti, soprattutto quando entrano nel mondo del lavoro. Siamo una comunità religiosa ma, come diceva in nostro fondatore don Luigi Guanella, non diamo solo il pane o solo Dio, ma cerchiamo di approfondire soprattutto gli aspetti educativi, perché sappiamo che questi ragazzi vengono da famiglie dove nessuno ha insegnato loro le basi della vita e quindi cominciamo con le cose semplici per arrivare a quelle importanti che riguardano il futuro”.

I ragazzi che risiedono nella casa sono 26, e 9 quelli della comunità diurna, affidati alla custodia della Casa dell’Angelo dalle istituzioni o dal tribunale. Ogni anno, i più grandi, hanno la possibilità di fare un tirocinio su progetti qualificati. “Siamo contenti della presenza del sindaco –conclude il direttore della Casa dell’Angelo – una presenza che ci dà la forza di andare avanti mantenendo questo spirito di famiglia”.

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